Imputato del processo Ruby, assieme a
Nicole Minetti e ad Emilio Fede, Lele Mora ha reso dichiarazioni a
proposito delle parole di un noto quotidiano “dismisura, abuso di potere
e degrado” ammettendo “E’ vero, è stato così”. Dopo la richiesta del Pm
Forno di condannare a 7 anni i 3 imputati con le accuse di induzione e
favoreggiamento della prostituzione anche minorile, l’ex agente dei vip
ha voluto intervenire prima dei suoi avvocati per chiarire la situazione
in cui è coinvolto. Diverse le ammissioni di colpa “È vero che andavo
alle cene con Fede, è vero che ho accompagnato ad Arcore alcune ragazze
ma non le ho mai volute condizionare ed è vero che ho avuto tramite Fede
un prestito dall’onorevole Berlusconi per poter salvare la mia società
dal fallimento.” Tuttavia si giustifica dicendo di essere passato per
passivo concorrente della situazione e di non aver mai voluto
condizionare quelle ragazze ne di averle inquadrate come prostitute. Per
concludere afferma di essere orgoglioso della sua grande amicizia con
Silvio Berlusconi, e che non vede il reato della prostituzione in un
invito a cena, e poi se questo è favoreggiamento alla prostituzione
allora il suo lavoro di 35 anni era da magnaccia. L’arringa
dell’avvocato Gianluca Marris : Mora va assolto. La difesa dice che Lele
faceva solo il talent scout in cerca di ragazze da inserire nel mondo
dello spettacolo per richiesta dell’ex premier italiano. Le ragazze
introdotte nella villa di Arcore non erano li grazie a lui ne erano
favorite dalla sua attività. Aggiornamenti nei prossimi giorni.
Lele Mora : All’uscita dall’aula la parziale rettifica: non sono un magnaccia
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